Pietre miliari del giornalismo italiano /23

Per chi ancora avesse fiducia in Studio Aperto, per chi ancora crede alle notizie che dà, Paolo Attivissimo fornisce le prove – questa volta depoliticizzate, visive, prese dalla tv stessa, tra l’altro dalle tv del premier, quelle che sicuramente “non cambiano le parole” ((Che poi non è vero: si ricordi che Studio Aperto a maggio, all’indomani della sentenza Mills affermò che Berlusconi fu assolto.)), così qualcuno non potrà dire che siamo comunisti manipolatori – che questo telegiornale (e più in generale la televisione – o meglio, gran parte di essa) non merita un briciolo di credibilità.

In questo video, al minuto 1:10, c’è Mike Bongiorno in bianco e nero che pronuncia la famosa gaffe dell’uccello pronunciata durante Rischiatutto (1970-1974).

In quest’altro video, però, ci sono le medesime immagini (al minuto 2:50) a colori.

Quale delle due è quella giusta? La risposta è facile: è la seconda. Il look di Mike, come pure dice Attivissimo, non è da anni Settanta (qui lo vedete assieme alla signora Longari – l’ingiustamente presunta coprotagonista della presunta gaffe – in Rischiatutto, appunto). Si tratta, probabilmente, di una rievocazione successiva di quella gaffe, relativa agli anni Ottanta.

Il video di quella gaffe non esiste e probabilmente non è stata mai pronunciata. Ma per Studio Aperto si tratta di una bazzecola come tante: basta rimontare uno spezzone d’archivio ed ecco che la gaffe è creata, per rimanere nella memoria collettiva di milioni di persone che guardano la televisione. Un ricordo, tuttavia, falso, creduto vero perché “l’ha detto il telegiornale”.

E non è certo l’unica cazzata sparata in televisione: di frasi del genere Silvio Berlusconi ne pronuncia a iosa, proprio perché la televisione provvederà a marchiarle a fuoco nella mente di milioni di povere pecore, ripetendole all’infinito.

Pensateci ogni volta che accendete la tv.

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