Viva la RAI: niente diretta per il Palio

Il Palio di Siena di luglio, quest’anno, è lungo. Ed ha sforato. Partito alle 20:50, ha vinto la Tartuca.

Negli anni passati la RAI semplicemente passava su un altro canale. Quest’anno, alle 20:30, RaiDue è passata al TG2. Su RaiTre una soap. Sul RaiUno immagini di repertorio.

Ci sono due palii l’anno, da tre minuti l’uno. Un grande seguito. Tre reti a disposizione. E niente. Mamma RAI fa veramente pena.

Da quello che sento, ci sono sta tre mosse non valide nei venti minuti oscurati dalla RAI, alle 20:50 finalmente si parte e vince la Tartuca. Alle 21 il TG2 ancora non fa vedere nulla.

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7 Comments

  1. Finalmente una buona notizia. Anche se probabilmente involontariamente, la RAI non ha trasmesso il solito, triste, penoso, sfruttamento di animali per divertimento. Ogni anno infatti muore qualche cavallo e quelli che si feriscono vengono uccisi poco dopo.

    Bene che le reti pubbliche (ma anche qualsiasi rete televisiva) non diffondano e fomentino certi tipi di manifestazione, che in futuro sono certo scompariranno del tutto, a favore dei diritti degli animali a non essere sfruttati per il gaudio umano.

  2. Caro Mattia, correggi la tua ignoranza: il Palio di siena è stato attaccato dalla LAV con le tue stesse argomentazioni, salvo poi scoprire che nel rapporto della LAV stessa c'erano dati palesemente falsi e inventati. Negli ultimi quarant'anni sono morti solo il 2% dei cavalli (più o meno la medesima probabilità di morire allo stato brado: i cavalli corrono per natura e, come accade anche agli uomini, ogni tanto si fratturano qualcosa, si strappano qualche muscolo, non sono in grado di camminare e muoiono, perché non ricevono le cure dell'uomo).

    Dire che ogni anno muore qualche cavallo è asserire qualcosa di palesemente falso.

    Da ormai vent'anni il Palio di Siena ha stringenti norme volte ad assicurare che i cavalli non abbiano problemi prima durante e dopo il periodo delle corse, anche dopo il pensionamento, e che anzi ricevano sempre il meglio. La casistica dimostra che dopo l'introduzione di tali norme i problemi ai cavalli si sono pressoché azzerati.

    Non paragonare le corse clandestine con le corse regolari, che hanno il massimo rispetto per questo magnifico animale. E soprattutto, informati, prima di dire scemenze.

  3. Che strenua difesa del palio, Tooby… Sei per caso di Siena?

    Gradirei link che confermano i tuoi dati sul numero di morti e feriti, un link che possibilmente non sia da una fonte in conflitto di interessi.

    Comunque che si siano morti e feriti poco mi importa (comunque se è una notizia falsa sarei interessato a saperlo). Anche il solo fatto di prendere un cavallo, sellarlo, metterlo a correre di fronte a migliaia di persone è uno stress psicologico non indifferente. Di certo non si divertono.

    Gli animali, tutti, devono vivere come li ha progettati la natura, e cioè liberi. E il fatto che alcuni non lo siano per vari motivi non è un buon motivo per non impegnare a liberare quelli che rimangono.

  4. No, non sono di Siena.

    Per i link puoi dare un'occhiata qui e relative note http://it.wikipedia.org/wiki/Palio_di_Siena#Pol

    Tendo a considerare inaffidabili i dati della LAV perché dimostratisi errati, come spiegato sopra. Le notizie di cavalli feriti di cui ho sentito negli anni in cui seguo il palio sono coerenti con quel 2% citato sopra.

    Per amor di precisione, la carriera di Siena viene corsa a pelo, senza sella. Non posso sapere se si divertano o meno, ma non puoi saperlo neppure tu, dal mio punto di vista, a meno che tu non sia in grado di comunicare con gli animali.

    Nessun problema che a te dia fastidio e rispetto le tue idee sugli animali: per me è sufficiente sostenere la propria credenza senza dire falsità o cose non dimostrabili.

  5. Visto che chiedere agli organizzatori del palio quanti animali muoiono o si feriscono mi sembra come andare dai padroni del circo a chiedergli se gli animali presso di loro vengono maltrattati, considero più affidabile la LAV.

    Il fatto che le loro ricerche mostrino qualche errore (bisogna vedere a detta di chi, poi) non le invalida totalmente. Alcuni infortuni poi sono considerati non derivanti dal palio in se ma da fattori indirettamente legati al palio: beh, grazie tante.

    Comunque ripeto, i numeri contano relativamente. Fosse anche morto un cavallo in 50 anni sarebbe comunque gravissimo.

    Non serve essere in grado di comunicare con gli animali per capire il loro stato d'animo. Avere un animale domestico aiuta a capire questo fatto.

    Per me rimane una pratica indecente, che per fortuna scomparirà tra qualche decina d'anni, come la corrida, come gli zoo che impiegano animali, come la caccia.

  6. Toh, un altro cavallo morto al Palio di Asti:

    Al Palio di Asti, tenutosi domenica scorsa 20 settembre, è successa l'ennesima uccisione di un cavallo, passata sotto silenzio sui giornali, che invece hanno raccontato con dovizia di particolari la “bellezza” del palio. Per la precisione si tratta di una cavalla, che durante la terza batteria si è fratturata una zampa ed è stata successivamente uccisa nella clinica “La Varletta” di Villanova d'Asti.

    Fa benissimo la RAI a non mandare in diretta queste manifestazioni 🙂

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