I soliti sondaggi della stampa di sinistra, no?

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(Vignetta di OxyBlue, rilasciata sotto CC-BY-NC-ND)

Avete presente Charles Montgomery Burns ? È il multimiliardario proprietario della centrale nucleare e della squadra degli Isotopi della sit-com I Simpson. Un idiota coi soldi, per riassumerlo in quattro parole.

In un episodio, Burns perde tutto il suo patrimonio a causa di investimenti sbagliati. La causa di questo sono collaboratori che non riescono a resistere al carisma del capo (o meglio, del suo denaro), e che pertanto non osano contraddirlo o fargli notare i suoi errori, nel terrore di perdere il posto di lavoro. Al contrario, lo adulano e lo chiamano genio.

Probabilmente Silvio Berlusconi si trova nella stessa situazione. Ogni giorno se ne esce fuori con un sondaggio privato condotto da chissà chi su chissà quale base, affermando di essere al 75% di consensi (sarebbe carino conoscere almeno le domande poste, giusto per non pensare a questionari con domande alle quali non puoi che rispondere “bene”).

Eppure quando si fa un sondaggio un minimo più trasparente, questo consenso crolla di brutto. Un sondaggio condotto per France24 e l’International Herald Tribune rivela che Berlusconi è un leader mondiale fra i meno amati all’estero. L’unico Paese in cui si salva è, guarda caso, l’Italia, ma con un ma grosso quanto una casa.

In Italia, infatti, il consenso per Silvio Berlusconi è al 38%, la metà rispetto ai sondaggi privati che lui sventola ogni mattina. Un dato che, secondo me, è coerente (punto più punto meno) con la situazione attuale riguardo ai partiti. E che, se da un lato assolve la funzione di rafforzare l’ego dello zar di Arcore, dall’altro ricompatta i fedelissimi attorno al capo, mentre insidia uno schiacciante complesso di minoranza in coloro che proprio non lo sopportano.

Riesco a immaginarmi il sondaggista di fiducia del premier che ogni giorno a colazione gli legge le ultime rilevazioni. Per paura di provocare l’ira del capo che tutto può sulla sua vita, decide di aggiungere qualche punto percentuale alla realtà.

Mi chiedo cosa accadrà quando la “realtà” raggiungerà il 100% di consensi, e Berlusconi, incazzato come una vipera, chiederà: «Ma come? Non siamo cresciuti rispetto al 100% di ieri?».

Via | .mau.

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