La Legge è uguale per tutti, ariani compresi (ma è meglio non dirlo in giro)

I soliti giornalai, sovente made in Arcore, scrivono cagate. Ai piani alti si emettono leggi-bomba contro tutti, italiani e non, ma i giornalai le cose le dicono a modo loro, perché non sia mai che il tipico italiano biondo, occhi azzurri, alto e prestante (insomma, un clone di Roberto Calderoli) pensi di essere uguale agli sporchi negri. Fa più notizia un rumeno che investe un italiano che un italiano che investe una famiglia di rumeni. E i giornali ce lo fanno sempre notare.

Il Giornale di ieri, per esempio, ci diceva che, in base alle nuove norme sulla sicurezza, al clandestino non è possibile concedere le attenuanti generiche se è incensurato, ex articolo 62-bis del codice penale. Leggiamo bene:

Le nuove disposizioni in materia di sicurezza in vigore dallo scorso luglio escludono che un immigrato clandestino – rimasto in Italia nonostante l’ ordine di espulsione – possa avere le attenuanti generiche perchè [sic] non ha precedenti penali

Ma questo è vero solo per metà. La legge 125 del 24 luglio 2008, che converte il decreto legge 92 del 23 maggio 2008 (decreto sicurezza), all’articolo 1, lettera f-bis, afferma:

all’articolo 62-bis, dopo il secondo comma, e’ aggiunto il seguente:
«In ogni caso, l’assenza di precedenti condanne per altri reati a carico del condannato non puo` essere, per cio’ solo, posta a fondamento della concessione delle circostanze di cui al primo comma.»

Voi leggete la parola “extracomunitario”, “clandestino” o simili? Io no. Al contrario, io leggo “in ogni caso”. Questo vuol dire che quella Legge è uguale per tutti, clandestini e italiani da 80 generazioni. Se Il Giornale fosse stato un giornale serio avrebbe scritto:

Le nuove disposizioni in materia di sicurezza in vigore dallo scorso luglio escludono che qualcuno (senza alcuna differenza) possa avere le attenuanti generiche perché non ha precedenti penali

Ma, come dicevo ieri, i media devono mandare un messaggio forte e chiaro:

  • il bandito è il clandestino o comunque lo straniero, che ammazza, stupra e deruba il bravo italiano lavoratore e la sua famiglia;
  • lo sceriffo che prende a calci nel culo quelle merdacce rumene, albanesi o maghrebine è lo Stato, nella persona, a seconda, di Silvio Berlusconi, Roberto Maroni o altro portavoce che si trovi a passare da quelle parti.

Il Giornale non ve lo dirà, ma lo Stato prenderà a calci nel culo allo stesso modo anche noi italiani di razza ariana extravergine d’oliva. Con l’esclusione, ovviamente, di chi (non si sa chi) ha corrotto David Mills.

Heil, Borghezio!

via | Daniele Minotti

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