Visto che il Giornale ci sguazza in ogni caso, tanto vale scegliere senza pensare a cosa diranno i media

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Quella che vedete sopra (cliccatela per ingrandire) è la prima pagina de Il Giornale di ieri, domenica, il giorno dopo l’elezione di Dario Franceschini come segretario del Partito Democratico.

Poco dopo l’elezione avevo scritto una lettera aperta a Pierluigi Bersani, nella quale scrivevo che:

domani i TG attaccheranno il PD per non avere cambiato nulla, chiameranno Franceschini come ciò che è, un Veltroni con una faccia diversa, il suo [di Ermete Realacci] film dell’orrore si avvererà, ne sono certo. Il Giornale ci sguazzerà in questa storia.

Detto fatto.

Lo ribadisco: non si possono fare delle scelte avendo paura di cosa diranno i giornali domani. Oggi, in Italia, qualunque cosa farà il Partito Democratico, subirà le critiche e gli attacchi di giornali e telegiornali, perché in qualunque Paese democratico, il loro compito è quello, criticare il potere. I partiti, al contrario, non devono temere cosa diranno i giornali delle loro scelte, bensì preoccuparsi solo di scegliere quello che si ritiene essere l’interesse del Paese.

Perché, critiche o meno, una scelta giusta rimane una scelta giusta, e l’elettore è in grado di capirlo.

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