La lettera di Mills al suo commercialista: il documento-chiave che ha portato alla sua condanna

italiadallestero.info ha tradotto la lettera (pubblicata da The Guardian) che l’avvocato inglese David Mills spedì al suo commercialista, il quale, ritenendo che i fatti in essa descritti fossero sospetti, la girò all’autorità giudiziaria, la quale ieri è arrivata a condannare Mills in primo grado per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari.

Nella lettera Mills descrive transazioni che lo portarono anche ad essere allontanato dalla sua società, proprio perché quel denaro puzzava. Mills, fra le altre cose, afferma che: «[la gente di Mr. B.] Sapevano in particolare in che modo i miei soci avevano preso la maggior parte dei dividendi, sapevano anche quanto il modo in cui avevo saputo testimoniare (non avevo mentito, ma avevo saputo evitare punti spinosi, per dirla in modo diplomatico) avesse tenuto il signor B fuori dai guai nei quali avrei potuto cacciarlo se avessi detto tutto quello che sapevo». Una confessione piena del fatto che non aveva fornito una piena testimonianza (insomma, non aveva detto la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità).

Il tratto che più mi colpisce è il fatto che i 600mila dollari ricevuti da una società del signor B. fossero ritenuti dall’avvocato come un regalo. Chi ha letto un po’ le carte del processo per falso in bilancio a carico di Marcello Dell’Utri (comprese le testimonianze fornite da Silvio Berlusconi) sa che Berlusconi da sempre fa donazioni a destra e a manca, rigorosamente in contanti: ad esempio il 15 dicembre 1992 Berlusconi ammette di aver passato «brevi manu» (in contanti) duecento milioni di vecchie lire a Dell’Utri, il quale poi ne versò circa 182 milioni in banca; ancora, Berlusconi, in sostanza, ammette di aver eluso la normativa anti-riciclaggio, effettuando numerosi versamenti di poco sotto i venti milioni, oltre la quale scattava il divieto di utilizzare denaro contante, sempre a titolo di donazioni, non solo a favore di Dell’Utri.

Berlusconi, insomma, ha sempre avuto questa mania di fare regali sostanziosi alla gente. Il fatto che fossero leggermente illegali passa evidentemente in secondo piano. Grazie alla legge Alfano.

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