Dio salvi la Costituzione

Ormai siamo abituati a vedere ogni giorno la Costituzione italiana mentre viene manipolata sia nei fatti che nella Legge a uso e consumo di una minoranza di persone, ormai abituatesi a fare dell’Italia il proprio parco giochi. La Costituzione italiana è un testo fondamentale molto elastico, ovvero che può facilmente adattarsi allo scorrere del tempo. Tuttavia la Costituzione italiana non è per nulla immune dal paradosso del Comma 22 (come abbiamo visto qui per la libertà di stampa, mentre qui abbiamo visto che nonostante le autorizzazioni necessarie per stampare e addirittura per fare il giornalista la qualità della stampa sia a livelli infimi). Ma di questi tempi dobbiamo necessariamente preoccuparci di un dilagare di leggi a favore dei criminali che sembrano essere diventate il fine principale dell’azione del governo di Silvio Berlusconi, il tutto condito con una generale occupazione di ruoli chiave all’interno della costituzione (non ultima la Corte costituzionale) da parte della maggioranza e della (presunta) opposizione.

Conosciamo tutti, suppongo, il lodo Alfano, ovvero quella legge ordinaria che rende immuni le quattro più alte cariche dello Stato da qualunque processo. In soldoni, il presidente della Repubblica, del Senato, della Camera e del Consiglio potrebbero rapinare banche, fare stragi in mezzo alle strade o più semplicemente corrompere e farsi corrompere passandola liscia. C’è anche un altro aspetto, direttamente correlato all’incarico, e che riguarda le opinioni espresse da queste persone: se costoro dichiarano il falso o calunniano qualcuno, il danneggiato non può denunciarli, mentre il contrario può avvenire facilissimamente.

Insomma, con il lodo Alfano questi quattro signori si ritrovano dietro uno scudo protettivo: loro possono attaccare te, ma tu non puoi attaccare loro. Questo, ovviamente, in giudizio pesa moltissimo: il processo è enormemente sbilanciato a favore di queste persone (e visto che l’unico inquisito e sotto processo è Silvio Berlusconi, quello che ci guadagna è lui).

Abbiamo già visto che una simile immunità non è prevista in nessun Paese occidentale (mettetevi l’anima in pace: Bonaiuti, Cicchitto, Bocchino e tutti gli altri portavoce del PdL mentono – in buona o mala fede non so, ma mentono).

Adesso però c’è una novità: il lodo Cònsolo. Si vuole, insomma, estendere l’immunità non solo alle quattro più alte cariche dello Stato, ma anche ai ministri (e magari pure ai viceministri e ai sottosegretari). Questo lodo, guarda caso, è stato proposto da Vincenzo Consolo, avvocato-deputato del ministro Altero Matteoli, che, guarda caso, è sotto processo in Toscana per reati che nulla c’entrano con la carica di ministro (se così fosse stato il Tribunale dei ministri avrebbe bloccato tutto).

Ma non solo il ministro Matteoli è nei guai con la giustizia: ci sono anche Umberto Bossi (due processi, uno per aver consigliato a una signora di buttare nel cesso il Tricolore, l’altro per aver organizzato una banda paramilitare), Raffaele Fitto (imputato per tangenti nella sanità, un po’ come il suo ex collega Ottaviano Del Turco, oltre che per altri reati) e Roberto Calderoli (ricettazione, prese soldi da Fiorani, uno dei protagonisti di Bancopoli).

Insomma, si annuncia come un altro passo verso il ripristino dell’immunità parlamentare, che, prevista dalla Costituzione, fu abrogata a seguito dello scandalo di Tangentopoli, poiché i parlamentari utilizzavano questo scudo (nato per proteggere le opinioni dei parlamentari e quindi come strumento a tutela delle minoranze) per commettere impunemente reati.

Non che oggi i parlamentari possano lamentarsi: rimane tuttora in vigore l’autorizzazione a procedere per molti strumenti che limitano la libertà personale (i parlamentari non possono essere arrestati, intercettati e cose simili, se non c’è l’autorizzazione a procedere della Camera di appartenenza, si vedano gli articoli 68 e 96 della costituzione). Un caso per tutti: il senatore Nicola Di Girolamo è stato eletto nella circoscrizione Estero, in quanto ha dichiarato di risiedere in Belgio. La cosa si sarebbe rivelata falsa e Di Girolamo sarebbe quindi un senatore abusivo. Tutto il Senato ha votato contro l’autorizzazione, con la notevole eccezione della sola Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.

Ora il lodo Alfano è stato rimandato alla Corte Costituzionale, poiché violerebbe l’articolo 3 della Costituzione, ovvero che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge (ma abbiamo visto che, con il lodo Alfano, ciò non è vero).

I giochi, però, non sono tutti chiusi: sappiamo da tempo che la Corte Costituzionale è monca di un giudice da diciassette mesi, e il PdL vorrebbe che il suo posto fosse preso da un certo Gaetano Pecorella, guarda caso uno degli avvocati di Berlusconi e che vorrebbe fare il giudice costituzionale pur avendo visto dichiarata incostituzionale una legge scritta da lui appositamente per Berlusconi (le celebre legge Pecorella che voleva offrire uno scudo a tutti gli assolti in primo grado). E che, come se non bastasse, si ritroverebbe a giudicare un lodo (l’Alfano) scritto a uso e consumo del suo datore di lavoro (il solito Berlusconi). E che, infine, è uno degli autori della riforma della giustizia di cui si parla tanto, e che praticamente capovolge la Costituzione e rende realtà uno dei pilastri del piano di rinascita democratica della loggia massonica P2, di cui Berlusconi faceva parte, ovvero la separazione delle carriere dei magistrati.

La nomina di Pecorella sarebbe spianata dal fatto che l’anno prossimo il Presidente della Repubblica dovrebbe nominare un altro giudice, e si fa il nome di Luciano Violante (Pd). In questo modo lo scambio di favori sarebbe completo.

Si tratta, insomma, di un assalto alla diligenza che sostanzialmente vuole distruggere gli ultimi residui di giustizia per i nostri politici. Ricapitolando: prima il Lodo Alfano, poi il Lodo Consolo, poi la conquista della Corte Costituzionale (che dovrebbe sentenziare sulla costituzionalità di tali Lodi), quindi la separazione delle carriere, nuove complicazioni per le intercettazioni, processi che non potranno più essere resi pubblici. Politici, quindi, non solo immuni grazie a mille scudi, ma i punti ciechi saranno tappati dall’impossibilità di raccogliere prove e anche dall’impossibilità di informare l’opinione pubblica che un politico potrebbe essere un criminale. In pratica Camera e Senato saranno chiusi in una cassaforte che spaventerebbe anche Superman.

Il risultato di tutto questo? L’Italia, nell’ultimo anno, è letteralmente crollata nell’indice che verifica quanto un Paese è immune dalla corruzione. L’Italia è al 55mo posto insieme alle Seychelles, in coda all’Europa e dietro a molti Paese del Terzo mondo (come il Botswana, 36mo), appena un gradino sotto il Sud Africa (dove c’è una profonda crisi politica e l’ex-vicepresidente e probabile prossimo presidente della Nazione è inquisito per corruzione), ma soprattutto molto più in basso rispetto a un certo Israele (33mo), dove il primo ministro Ehud Olmert si è dimesso poiché indagato (solo indagato) per corruzione (mentre, lo ricordiamo, il nostro primo ministro Silvio Berlusconi, sotto processo per lo stesso reato, si è salvato grazie allo scudo del Lodo Alfano che si è creato lui stesso). E non dimentichiamo che lo stesso governo Berlusconi, fra i suoi primi provvedimenti, ha chiuso l’ufficio europeo contro la corruzione.

Arrivati a questo punto, con un’opposizione debole e ridotta ai minimi termini, con la conquista dei posti chiave del nostro Stato da parte di politici, al fine di continuare un’azione legislativa liberticida, con tentativi di intimidazione addirittura della Corte Costituzionale, il massimo organo di garanzia, e con il fascimo che ritorna piano piano in auge, l’unica cosa che può salvarci è la Costituzione.

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6 Comments

  1. Allora lo faccio io. Parlando di democrazia, mi viene naturale passarti questi link che sono uno relativo ai profughi/clandestini africani, il loro inferno in Libia di cui nessuno parla mai; e l’altro cosa fanno in Italia dopo che sono arrivati. Ecco: http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/23-Settembre-2008/art39.html e http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/23-Settembre-2008/art31.html.

    Due cose su tutte: ‘”Se qualcuno uccide tuo padre, non cercare vendetta, mandalo a Kufrah”‘

    E ”«Il governo libico sottopone i migranti, i richiedenti asilo e i rifugiati a serie violazioni dei diritti umani, come percosse, arresti arbitrari e rimpatri coatti. L’Unione europea sta lavorando con la Libia per impedire a queste persone di raggiungere l’Europa, invece di aiutarle a ottenere la protezione di cui hanno bisogno»

    Poi saranno anche i soliti ‘comunisti’ ma in una democrazia queste cose le si vuole dire o no? Io avevo scritto un articolo precisamente al riguardo di ciò. e sai come è finita. Quando questi disgraziati avranno voce? Ps forse dovevo postare nella sezione ‘fascismo’. Chiedo perdono, ma mi raccomando la lettura degli articoli.

  2. Allora lo faccio io. Parlando di democrazia, mi viene naturale passarti questi link che sono uno relativo ai profughi/clandestini africani, il loro inferno in Libia di cui nessuno parla mai; e l’altro cosa fanno in Italia dopo che sono arrivati. Ecco: http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/23-Settembre-2008/art39.html e http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/23-Settembre-2008/art31.html.

    Due cose su tutte: ‘”Se qualcuno uccide tuo padre, non cercare vendetta, mandalo a Kufrah”‘

    E ”«Il governo libico sottopone i migranti, i richiedenti asilo e i rifugiati a serie violazioni dei diritti umani, come percosse, arresti arbitrari e rimpatri coatti. L’Unione europea sta lavorando con la Libia per impedire a queste persone di raggiungere l’Europa, invece di aiutarle a ottenere la protezione di cui hanno bisogno»

    Poi saranno anche i soliti ‘comunisti’ ma in una democrazia queste cose le si vuole dire o no? Io avevo scritto un articolo precisamente al riguardo di ciò. e sai come è finita. Quando questi disgraziati avranno voce? Ps forse dovevo postare nella sezione ‘fascismo’. Chiedo perdono, ma mi raccomando la lettura degli articoli.

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