Le verità nascoste

Trovo un certo disgusto nel leggere questa notizia. Vi basti vedere la foto: potete vedere due versioni di un quadro di Giambattista Tiepolo. A sinistra c’è la versione originale, con Veritas nuda, a destra c’è la versione ritoccata per ordine del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che fa da sfondo alle conferenze stampa del Governo.

Come potete ben notare, Berlusconi ha fatto in modo che Veritas fosse coperta, che le sue nudità fossero nascoste, stracciando il significato (evidente anche per me che non sono un critico d’arte) che Tiepolo le aveva dato.

Ovvero che la verità non deve essere nascosta, che deve venire sempre a galla e che tutti i nodi vengono al pettine.

Probabilmente si è trattato di un gesto di un moralismo estremo (neanche la chiesa cattolica ha mai censurato i numerosissimi nudi dei suoi musei proprio perché opere d’arte, non di Moana Pozzi) e conoscendo Berlusconi, uomo da quattro ragazze per volta, l’uomo che ha importato in Italia tette, culi e tutto il trash di questo mondo, il gesto diventa bigotto e privo di significato, una menzogna in più da aggiungere a tutte le altre che in questi quindici anni ci ha raccontato.

Il disgusto però raggiunge il culmine quando penso alle decine di processi a carico di Berlusconi, processi quasi mai conclusisi con una sentenza di condanna o di assoluzione, ma solo di prescrizione o perché Berlusconi, con una legge, ha deciso che il fatto non costituisce reato o per intervenuta Immunità. Ed ecco che la Verità, così come l’ha voluta Berlusconi, viene coperta, nascosta. Un gesto forse proveniente dal subconscio di Silvio, che ormai ha come unico scopo che la Verità non possa venire a galla, che il mondo non conosca la verità sul suo passato, sui suoi soldi, sui suoi processi, sui suoi reati.

Per Silvio, la Verità, anche se in un quadro, va sempre tenuta nascosta, come una vergogna.

AGGIORNAMENTO (16:30): Dopo una ricerca, ho trovato che il lavoro di Tiepolo si chiama “Verità scoperta dal tempo”. Segnalo questo articolo del Guardian (qui tradotto in italiano) che riporta una spiegazione migliore della mia del quadro e delle sue figure, oltre che a frammenti della vita da playboy di Berlusconi che rendono questa faccenda (e Berlusconi stesso) ancora più ridicoli di quanto già non fossero.

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6 Comments

  1. Daniele da Volterra era niente in confronto! E poi, là si trattava di non urtare la sensibilità della preghiera del Papa in persona, ma qui…come se una tetta dipinta e per giunta un po’ bruttina fosse così scandalosa! E le pubblicità tette-culo-tette che ci bombardano 24 ore su 24, senza scampo tra tv, stampa e internet!
    Non c’è più religione! 😛

  2. Daniele da Volterra era niente in confronto! E poi, là si trattava di non urtare la sensibilità della preghiera del Papa in persona, ma qui…come se una tetta dipinta e per giunta un po’ bruttina fosse così scandalosa! E le pubblicità tette-culo-tette che ci bombardano 24 ore su 24, senza scampo tra tv, stampa e internet!
    Non c’è più religione! 😛

  3. (neanche la chiesa cattolica ha mai censurato i numerosissimi nudi dei suoi musei proprio perché opere d’arte, non di Moana Pozzi)

    Beh no, la censura c’era. Magari non così ridicola, ma c’era. I veli e i mutandoni alle volte apposti dopo, per esempio. E poi le dimensioni del pistolino. Esempio, in ‘La tempesta’ di P.Greenway ci sono degli uomini ignudi a mò di quadri rinascimentali. Effettivamente la differenza nelle proporzioni, per così dire, si nota. Metti Rocco Siffredi nella stessa posizione del David di Michelangelo, per esempio..

    Ma non è questo il punto. Mi si rattrappiscono le mani e non ho nemmeno l’audio acceso. Il TG1 ha fatto un pastone-intervista di 5 minuti per il 100 gg di governo di Berlusconi. Spero che te lo sia registrato, è roba da Oscar del trash.

  4. (neanche la chiesa cattolica ha mai censurato i numerosissimi nudi dei suoi musei proprio perché opere d’arte, non di Moana Pozzi)

    Beh no, la censura c’era. Magari non così ridicola, ma c’era. I veli e i mutandoni alle volte apposti dopo, per esempio. E poi le dimensioni del pistolino. Esempio, in ‘La tempesta’ di P.Greenway ci sono degli uomini ignudi a mò di quadri rinascimentali. Effettivamente la differenza nelle proporzioni, per così dire, si nota. Metti Rocco Siffredi nella stessa posizione del David di Michelangelo, per esempio..

    Ma non è questo il punto. Mi si rattrappiscono le mani e non ho nemmeno l’audio acceso. Il TG1 ha fatto un pastone-intervista di 5 minuti per il 100 gg di governo di Berlusconi. Spero che te lo sia registrato, è roba da Oscar del trash.

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