Lista nuova, vita vecchia

Come molti sapranno, Silvio Berlusconi è diventato il nuovo presidente del Consiglio italiano. Ieri aveva presentato una lista di ministri che a me è parsa abbastanza particolare. Vediamo alcuni esempi (tratti dalle relative voci su Wikipedia):

  • Roberto Maroni è il nuovo Ministro dell’Interno. Maroni, politicamente, è della Lega Nord, partito che da sempre chiede la secessione: questo mi rende perplesso riguardo il problema “Qual è l’Interno per un secessionista?”. La risposta più ovvia mi sembra la Padania. Maroni è stato inoltre condannato definitivamente per resistenza a pubblico ufficiale: mi pare quindi abbastanza coerente porlo al vertice di una struttura cui fa capo la Polizia di Stato;
  • Franco Frattini è il nuovo ministro degli Esteri. Talmente europeista da essere stato censurato dal Parlamento europeo per avere attaccato la libertà di circolazione all’interno della UE;
  • Giulio Tremonti è il nuovo Ministro dell’Economia. Un ministro sentimentale, oserei dire, visto che ieri sera ha affermato davanti a Gianni Minoli che «l’economia non è così importante». Spicca per il fatto che chiede nazionalizzazioni in un momento in cui l’Europa ci chiede più liberalizzazioni. Sono d’accordo con lui quando parla di intervento pubblico nell’economia in generale, ma questo vale per altri Paesi, non per l’Italia, dove c’è il problema opposto. Ma ha una certa tendenza a sentirsi onnipotente, e dubito capirà. In due parole: idee buone, intenzioni sbagliate;
  • Ignazio La Russa è il nuovo ministro della Difesa. Se non guardo a motivazioni riguardanti la spartizione delle poltrone, non riesco a capire perché debba farlo lui;
  • Angelino Alfano è il nuovo ministro della Giustizia. Siciliano laureato in giurisprudenza, ha all’attivo un bacio ad un boss della mafia. Milita in Forza Italia. Non c’è bisogno di commenti;
  • Mariastella Gelmini è il nuovo ministro dell’Istruzione. Ennesimo avvocato ministro. Una delle preferite di Berlusconi. Non capisco perché abbia avuto questo incarico (sempre tecnicamente parlando);
  • Maurizio Sacconi è il nuovo ministro del Welfare e della Salute. Sacconi ha ricevuto una lettera da Marco Biagi, il quale lamentava la mancanza di una scorta, poco prima che questi venisse ucciso. Che fine abbia fatto quella lettera non si sa: mi pare comunque simpatico che Sacconi occupi il posto già occupato in precedenza da Maroni, il quale scrisse una legge intitolata, ingiustamente, Legge Biagi (poi Legge Maroni, visto che Biagi non c’entrava un ca***);
  • Stefania Prestigiacomo è il nuovo ministro dell’Ambiente. La donna giusta al posto giusto: è figlia di imprenditori che operano nel polo petrolchimico più grande d’Europa, un simpatico esempio di disastro ambientale;
  • Sandro Bondi è il nuovo ministro per i Beni Culturali: Tremonti non farà fatica quando dichiarerà di voler vendere il Colosseo (ma di Bondi abbiamo già parlato, anche se non è finito all’Istruzione, è rimasto fra i ministri);
  • Umberto Bossi è il nuovo ministro delle Riforme. Ha l’idea fissa del federalismo fiscale, non dubito che proseguirà su questa strada anche in questa legislatura (l’ha già affermato), nonostante la proposta sia stata bocciata nel 2006 dal popolo italiano (e bollata sostanzialmente come estremismo dal mio manuale di Amministrazioni Pubbliche – ma questa è un’altra storia). Ah, ovviamente non dimentichiamo che Bossi è stato condannato in via definitiva a otto mesi per avere ricevuto una tangente (la celeberrima maxitangente Enimont), condannato in via definitiva a un anno e quattro mesi di reclusione per vilipendio alla bandiera (aveva affermato che il tricolore lo usava per pulirsi il cu*o), nuovamente condannato in via definitiva per vilipendio alla bandiera (stavolta aveva chiesto a una signora di usare la bandiera per pulire il ces*o), salvato dal carcere prima dall’insindacabilità parlamentare (annullata dalla Consulta), quindi da una legge ad personam che ha derubricato il reato, condannato quindi al pagamento di una multa, che neppure voleva pagare (ma la Cassazione ha detto che deve farlo). Con questo curriculum di tutto rispetto, Bossi ha giurato oggi sulla Costituzione italiana (potete provare la stessa sensazione che ha provato Bossi in quel momento, giurando solennemente su un rotolo di carta igienica);
  • Roberto Calderoli è il nuovo ministro della Semplificazione Legislativa (mi chiedo se sia in grado di pronunciare la propria carica). Di Calderoli ho già detto (basti aggiungere che è indagato per la scalata Antonveneta del 2005 – solo indagato);
  • Raffaele Fitto è il nuovo ministro per gli Affari Regionali. Esponente di Forza Italia, è indagato per corruzione, falso e illecito finanziamento ai partiti. Anche lui salvato dall’im[p|m]unità parlamentare?
  • Mara Carfagna è il nuovo ministro delle Pari Opportunità. Altra preferita di Berlusconi, quanto a pari opportunità, non la batte nessuno: anche lei ha rinfocolato il mito della donna oggetto (di cui la televisione commerciale – Mediaset in primis – si è fatta promotrice), facendo la modella (anche senza veli) e la valletta. Ma dico io, una donna soldato, una top manager, anche una donna che è in politica da anni, non si poteva avere su questa poltrona? Volere pari opportunità, evidentemente, significa volere essere più gnocca. Almeno per Silvio;

Qualche statistica:

  • Dodici ministri su ventuno provengono da Forza Italia: una simile maggioranza fa sì che Berlusconi possa dirigere il Consiglio dei Ministri anche contro la volontà degli alleati (e questo mi fa un po’ rabbrividire);
  • Quattro ministri su ventuno sono donne: il governo Prodi ne aveva sei su venticinque. In percentuale, per Prodi il 24% dei ministri erano donne, per Berlusconi si scende al 19%;
  • Tre donne-ministro su quattro sono di Forza Italia;
  • L’età media per le donne ministro è di 35 anni e tre mesi; l’età media per gli uomini ministro è di 54 anni e due mesi (non ho contato Letta e Bonaiuti, che non sono ministri, ma che avrebbero alzato ancora di più la media-, inoltre eliminando il più vecchio, Silvio Berlusconi, si scende a 53 anni e due mesi, mentre per le donne, eliminando la più vecchia, l’età media scende a 33 anni);

Non so a voi, ma a me questo fatto delle donne ministro preoccupa: niente contro le donne ministro in sé, ma il fatto che in questo governo vi siano vent’anni di differenza fra uomini e donne mi sembra patologico. Si pensi ad esempio che il più giovane degli uomini ministro (Raffaele Fitto, 38 anni) ha appena quattro anni in meno di Stefania Prestigiacomo, la più anziana fra le donne. Mi sembra perlomeno curioso che il detto “Largo ai giovani” valga solo per le donne: gli under 40, fra gli uomini, sono due (su diciassette), mentre le donne under 40 sono tre (su quattro).

A me il sospetto che le donne siano state chiamate a diventare ministro più per ragioni estetiche e per ragioni di attitudine all’essere “richiamate all’ordine” che per competenze. E il sospetto di rafforza se si pensa che tre donne su quattro siano di Forza Italia, e che siano alcune delle (ormai innumerevoli) preferite del Cavaliere (che si diceva amare le donne in posizione orizzontale).

Considerando tutto questo, curriculum e statistiche, il Governo Berlusconi IV non può fare altro che preoccuparmi: se da una parte spero che cada (perché se il buongiorno si vede dal mattino, rischiamo di fare la fine della Birmania), dall’altra mi auguro che duri a lungo e faccia bene, perché il Paese ne ha veramente bisogno.

A dir la verità, ci sono altre alternative; che faccia bene e cada presto e che duri a lungo e faccia male. L’ultima opzione, purtroppo, mi sembra la più probabile.

Speriamo non finisca troppo male…

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4 Comments

  1. buona parte delle notizie le hai sbirciate da me, ammettilo…

    comunque segnalo, per la serie “come ci vedono da fuori”, un articolo della BBC che sottolinea: “They just invented a new ministry without portfolio to get him [Roberto Calderoli] into cabinet without giving him anything delicate”.

  2. buona parte delle notizie le hai sbirciate da me, ammettilo…

    comunque segnalo, per la serie “come ci vedono da fuori”, un articolo della BBC che sottolinea: “They just invented a new ministry without portfolio to get him [Roberto Calderoli] into cabinet without giving him anything delicate”.

  3. Tsè tsè…fino a prova contraria io mi sono spulciato tutti i ministri 😛

    Quanto a Calderoli, stavo già pensando di parlarne, terrò a mente il link.

  4. Tsè tsè…fino a prova contraria io mi sono spulciato tutti i ministri 😛

    Quanto a Calderoli, stavo già pensando di parlarne, terrò a mente il link.

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