Mai più leggi vergogna

Ricordiamo che il ritorno al potere per Berlusconi sarebbe una mano santa per i suoi interessi: il suo lavoro non è finito, visto che ha ancora processi sul groppone, e che, pur essendo entrato in Mediobanca, il salotto buono della finanza italiana continua ad ignorarlo, mentre RAI e Mediaset si avvicinano sempre più a formare un monopolio, non solo dopo l’acquisto di Endemol, che fornisce anche la RAI, da parte di Mediaset, ma anche per le recenti trattative per la televisione digitale che leggevo ieri su Il Sole 24 Ore.

Insomma, Berlusconi, al governo, avrebbe sempre nuovi motivi per fare i suoi propri interessi.

Ricordiamo che il governo Berlusconi ha approvato le seguenti leggi vergogna:

  • la depenalizzazione del falso in bilancio per favorire se stesso e i suoi amici, oggi assolti perché il fatto non costituisce più reato (mentre all’estero, e soprattutto negli Stati Uniti, a causa degli scandali finanziari – come quelli della Parmalat – il falso in bilancio è punito anche con dieci anni di carcere)
  • legge sulle rogatorie, che sostanzialmente erigono un muro giudiziario fra l’Italia e il resto del mondo, rendendo praticamente impossibile ricevere prove dall’estero;
  • blocco del mandato di cattura europeo, perché il governo Berlusconi non accettava che si punissero liberamente a livello europeo la truffa, la corruzione, il furto, il riciclaggio di denaro (e ricordiamo che il giudice spagnolo Garzon attende da anni di poterlo processare per vari reati in Spagna);
  • legge Cirami sul “legittimo sospetto“, con il quale si tentò di fermare dei processi (e infatti la difesa di Berlusconi ne fece ricorso, pur vedendoselo respinto): va detto che il legittimo sospetto avrebbe fermato il decorso delle prescrizione fino al nuovo processo, ma che comunque sarebbe dovuto ricominciare da capo;
  • il lodo Maccanico-Schifani, che prevedeva la sostanziale immunità per le cinque più alte cariche dello Stato (di cui una sola aveva processi in corso, il premier Silvio Berlusconi), poi dichiarata incostituzionale;
  • legge Pecorella: inappellabilità della sentenza di proscioglimento (insomma, per esempio, se uno compra i giudici, e questi lo assolvono, il pm non può andare in appello, ma dovrà prima indagare sul giudice, aprire un nuovo processo, mentre l’altro reato è prescritto), anch’essa dichiarata incostituzionale, con grande ira di Berlusconi;
  • emendamento Bobbio: legge che ha impedito a Gian Carlo Caselli, famoso per vari processi di mafia, anche contro Andreotti e altri politici e finanzieri della prima Repubblica, di diventare capo della procura antimafia, anch’esso dichiarato incostituzionale;
  • riforma dell’ordinamento giudiziario, che ricorda il Piano di rinascita democratica della P2, cui Berlusconi era iscritto;
  • condoni e scudo fiscale;
  • decreto salva-calcio, che salva molte squadre italiane dal fallimento (ricordiamo che Berlusconi è proprietario del Milan), poi bocciato dalla UE;
  • la legge barzelletta sul conflitto d’interessi a uso e consumo di Berlusconi;
  • legge Gasparri sul riassetto radiotelevisvo, che aumenta all’infinito la possibilità di raccolta pubblicità per Mediaset e che salva praticamente salva Rete 4, legge bocciata dalla UE, ma mai abrogata, in costante violazione del diritto;
  • decreto legge salva Rete 4 del 24 dicembre 2003, approvato in fretta e furia visto che al termine dell’anno Rete 4 sarebbe stata oscurata, e che dà il tempo per riapprovare la Gasparri (che Ciampi aveva rimandato alle Camere in quanto incostituzionale;
  • aiuti di stato per l’acquisto dei decoder digitali, aiuti bocciati dalla UE;
  • abolizione del divieto di sepoltura fuori dai cimiteri (legge napoleonica a fini sanitari), per permettere la costruzione della faraonica tomba di Berlusconi;
  • esenzione ICI per gli immobili della Chiesa adibiti a uso commerciale.

Queste e nuove altre leggi saranno all’ordine del giorno di un nuovo eventuale governo Berlusconi a uso e consumo di Berlusconi. Leggi che sono a suo favore, ma che demoliscono i diritti e svuotano le tasche di tutti gli altri cittadini italiani. Anche le tue.

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5 Comments

  1. Notizia di oggi: approvato il decreto sospendi processi, e soprattutto il suo processo “Mills”. Non so più dove urlare la mia vergogna di essere italiano

  2. Notizia di oggi: approvato il decreto sospendi processi, e soprattutto il suo processo “Mills”. Non so più dove urlare la mia vergogna di essere italiano

  3. Notizia di oggi: approvato il decreto sospendi processi, e soprattutto il suo processo “Mills”. Non so più dove urlare la mia vergogna di essere italiano

  4. Consiglio vivamente a tutti coloro che si vergognano di essere italiani, e quindi in questo caso al signor Maurizio, di andarsene altrove, magari in Russia o in Cina. L’Italia non ha certamente bisogno di voi, non sappiamo che farcene.

    1. Quelli che si vergognano dell’Italia e ne hanno la possibilità, se ne vanno: si chiamano cervelli in fuga.

      E l’Italia ha bisogno eccome di loro.

      E ha bisogno pure di quegli italiani che si vergognano e che non se ne possono andare, perché sono gli unici in grado di comprendere lo sfascio di questo Paese, e che ancora hanno forze per vergognarsi e per essere pronti a ricostruirlo.

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