Il sabotatore d’Italia

Silvio Berlusconi ha annunciato pochi minuti fa che, se vincerà le elezioni, applicherà la “ricetta liberale” per salvare l’Italia: il vecchio e caro slogan “meno tasse per tutti”.

Poche ore prima, Forza Italia, per bocca del deputato Gianfranco Conte, ha bloccato una riduzione delle imposte nell’ordine di 300/350 euro, una riduzione già prevista nella finanziaria (quindi prima della caduta del governo e dunque fuori della campagna elettorale) e che doveva essere inserita nel decreto milleproroghe. Grazie al veto di Forza Italia, la riduzione dei salari per i redditi medio-bassi non avrà luogo.

Intanto, Berlusconi, che si professa liberale, continua ad opporsi alla legge e alle sentenze, che dalla Corte Costituzionale alla Corte di Giustizia Europea all’Unione Europea stabiliscono che Rete4 viola il diritto di trasmettere di Europa 7, vincitore della gara per le frequenze televisive, e che le reti Mediaset trasmettono troppa pubblicità, in barba alle leggi comunitarie, e che è costato all’Italia una procedura di infrazione.

Intanto lo stesso sedicente liberale, nel corso di cinque anni di governo, mentre il mondo era sconvolto dai faraonici falsi in bilancio di Enron e Parmalat (giusto per citarne alcuni), invece di inasprire le pene come è accaduto in tutto il mondo a seguito di questi avvenimenti, ha avuto il coraggio di depenalizzarlo per salvare se stesso e i suoi amici, accusati di tale reato.

Un liberale non calpesta la legge, un liberale che vuole abbassare le tasse non mette il veto ad un provvedimento che può farlo. Una persona del genere non è un liberale, ma solo una persona che predica bene e razzola male, e che vuole usare il potere a proprio vantaggio per piegare la Legge ai propri desideri e ai propri bisogni, non certo per il bene del Paese. A costo di portarlo alla rovina.

UPDATE 20:30: Berlusconi, intanto, afferma anche che, nonostante sia stato “vittima” di numerosi procedimenti giudiziari, non è mai stato condannato (in via definitiva, aggiungo io).Basta guardare il link più sopra, tuttavia, per notare  che la maggior parte delle cosiddette “assoluzioni” sono, come dire, pilotate. Cito Wikipedia:

«I processi nei quali era stato già compiuto un accertamento della sua colpevolezza, all’esito del primo o del secondo grado di giudizio, non si sono tuttavia conclusi con una sentenza di condanna, grazie ad amnistie, al riconoscimento di circostanze attenuanti che, influendo sulla determinazione della pena, hanno comportato il sopravvenire della prescrizione, e a nuove norme, approvate definitivamente in Parlamento dalla maggioranza di centro-destra, che hanno modificato le pene e la struttura di taluni reati a lui contestati, come nel caso del reato di falso in bilancio. Dette norme hanno imposto una valutazione di non rilevanza penale di alcuni fatti a lui contestati, mentre la relativa riduzione delle pene previste per le nuove fattispecie di reato ha fatto sì che i termini di prescrizione maturassero prima che fosse possibile per l’autorità giudiziaria arrivare alla pronuncia di una sentenza definitiva.»

Come se in una partita di calcio, l’arbitro fosse un giocatore di una squadra che crea e cancella le regole per favorire la propria compagine. La vittoria è sicura, ma è anche giusta? E se Berlusconi è innocente, perché non si lascia, almeno, processare?

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3 Comments

  1. Ma cosa ci aspettiamo da uno il cui semplice cognome dice tutto: Berlusconi–>BisLuscus—>Due volte losco, senza considerare che il suffisso -oni rende ancora di più l’idea!

  2. Ma cosa ci aspettiamo da uno il cui semplice cognome dice tutto: Berlusconi–>BisLuscus—>Due volte losco, senza considerare che il suffisso -oni rende ancora di più l’idea!

  3. Ma cosa ci aspettiamo da uno il cui semplice cognome dice tutto: Berlusconi–>BisLuscus—>Due volte losco, senza considerare che il suffisso -oni rende ancora di più l’idea!

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